Nessun ritardo da parte del Garante alle sanzioni over 50 non vaccinati. In una nota ufficiale il Garante Privacy ha voluto mettere il punto su alcune voci che lo indicavano come responsabile di un eventuale ritardo nel recapito delle multe ai non vaccinati over 50. Fascia di popolazione che, come risaputo, ha l’obbligo di vaccinazione anti Covid19 per recarsi a lavoro.

La replica del Garante

“E’ destituita di ogni fondamento l’affermazione che il Garante per la protezione dei dati personali abbia rallentato o bloccato l’attuazione della norma che individua le sanzioni per i cittadini e i lavoratori ultra 50enni. Cittadini sottoposti all’obbligo di vaccinazione contro il Covid-19”.

Precisazione sulle tempistiche

L’Autorità ha poi aggiunto nella nota precisazioni sui tempi di approvazione della norma.  “La norma (d.l. n. 52/2021) – che dà attuazione alle disposizioni in tema di certificazioni verdi Covid-19 e di obblighi vaccinali per gli over 50, nonché per il personale delle università e delle istituzioni di alta formazione artistica coreutica e musicale e degli istituti tecnici superiori – è entrata in vigore il 1° febbraio 2022. Il ministero della Salute ha inviato al Garante la richiesta di parere sullo schema di decreto che dà attuazione a tale quadro normativo solo in data 15 febbraio 2022”. Insomma, il ritardo non era dovuto a leggerezze del Garante ma dai tempi di comunicazione da parte del Ministero.

Il Garante si è mosso nei tempi

Una volta ricevuto lo schema attuativo, cioè il 15 Febbraio, Il Garante, ha precisato di aver agito:” come sempre in questi casi, con la massima urgenza, rilasciando il parere positivo sullo schema di decreto”. In sostanza, dopo due soli giorni dalla ricezione della documentazione. Il Garante è stato chiamato in causa più volte riguardo la questione Vaccini, è notizia recente anche l’ok dato dall’Autorità in relazione all’esenzione digitale dal vaccino stesso.

Seguite le linee guida del Garante

Il testo del decreto, che già recepisce le indicazioni fornite dal Garante nel corso dell’istruttoria e le considerazioni espresse durante la specifica audizione in Parlamento, prevede che i trattamenti di dati personali connessi all’attuazione dell’obbligo vaccinale e alle nuove modalità di verifica del green pass in diversi contesti (scuola, lavoro) avvengano nel pieno rispetto della normativa sulla privacy. Adottando misure di garanzia appropriate per tutelare i diritti fondamentali e gli interessi delle persone fisiche.

Fonte Garante Privacy

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