Il tetto al contante salirà a 5mila euro. Come avevamo documentato in questa nostra news, la prima proposta di legge, portata alla Camera dal Parlamentare della Lega Alberto Bagnai prevedeva un innalzamento della soglia a 10.000 euro. Nel nuovo “Decreto Aiuti” il Governo “smorza” la quota iniziale, e approva l’innalzamento del tetto a 5mila.
Il compromesso
Di fatto, la decisione del Governo rappresenta un compromesso e va in contro anche alle voci meno favorevoli alla novità. La data di via è fissata al 1 Gennaio 2023, data in cui, prima del Consiglio dei Ministri, il limite attuale di 2000 euro sarebbe dovuto passare a 1000.
Decreto aiuti quater
L’innalzamento del tetto rientra in un decreto più ampio, il denominato Aiuti quater che mette in gioco 9.1 miliardi in particolare per fronteggiare il caro energia. Il Decreto contiene tredici articoli. All’interno del documento si trova l’articolo: “misure urgenti in materia di mezzi di pagamento”, nel quale si legge: “Al comma 3-bis, secondo periodo, le parole ‘1000 euro sono sostituite dalle seguenti ‘5000 euro”. La norma, in sostanza va ad intervenire sulla norma che, come detto precedentemente, avrebbe fatto passare da 2000 a 1000 il tetto contante.
Non solo tetto
Nei tredici articoli del Decreto compaiono altre misure. Al pacchetto energia si aggiunge la possibilità per le imprese di rateizzare le bollette delle utenze, la proroga del taglio delle accise sui carburanti e, sempre in tema di messi di pagamento, un bonus fino a 50 euro per le attività che necessitino dell’acquisto di un registratore di cassa telematico.
Tetto al contante, il quadro europeo
La decisione del Governo ha suscitato dibattiti e in qualche modo diviso l’opinione pubblica tra favorevoli e contrari. Le voci contrarie, in questi giorni, hanno puntato il faro in particolare sul tema del riciclaggio di denaro e quello dell’evasione fiscale in relazione all’innalzamento del tetto. Sul tema, guardando agli altri paesi d’Europa, l’Italia anche con l’innalzamento non risulta tra le nazioni con le maglie più larghe. In alcune nazioni, addirittura, non è previsto, per esempio, alcun tetto: Austria, Cipro, Estonia, Finlandia, Germania, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Olanda.
Francia, Spagna e Svezia hanno un tetto di 1000 euro. Il paese con il tetto più basso è la Grecia, con soli 500 euro. Se prendiamo in considerazione altri paesi, appare chiara la disomogeneità europea sul tema. Alcuni paesi hanno infatti optato sì per un tetto, ma piuttosto alto. La Croazia è quella con il limite più alto con i suoi 15.000 euro di tetto, la Repubblica Ceca a 10.000, la Lettonia a 7.200 euro.