Garante francese sanziona Free Mobile. L’operatore telefonico inviava bollette ad utenti che avevano disdetto l’abbonamento.

I reclami

L’indagine del CNIL è stata avviata nel 2020, a seguito di numerosi reclami di utenti che si sono visti recapitare bollette, pur avendo cambiato operatore telefonico. Free Mobile fa parte del gruppo Iliad e al momento conta, in Francia, circa 13 milioni di clienti.

Le infrazioni, la sanzione

Proprio in questi giorni, a due anni dalle indagini, la CNIL ha reso noto di aver riscontrato più violazioni in contrasto con il GDPR. Le più rilevanti sono: invito a promozioni indesiderate e carenti misure di sicurezza. Per questi motivi in particolare la CNIL ha inflitto una sanzione di 300.000 euro all’operatore di telefonia.

Il rapporto dell’autorità

Garante francese sanziona Free Mobile. Free Mobile, secondo l’autorità francese, non avrebbe inoltre rispettato il diritto degli utenti di accedere ai propri dati. Rincarando la dose: il continuo invio di messaggi promozionali da parte dell’azienda è ingiustificato e lesivo, considerando che gli stessi utenti in questione avevano disdetto l’abbonamento. Oltretutto il flusso di bollette continuava imperterrito, nonostante le scissioni dei contratti.

Rischio informatico

L’atteggiamento di Free Mobile, oltre all’evidente problema suddetto, poteva creare anche ulteriori ripercussioni lato privacy. L’azienda, infatti, comunicava via mail e in chiaro le password degli utenti. Utenti che, aggravante, non erano messi in condizione di cambiare i dati d’accesso dopo il primo ingresso nel portale di servizi. Un modus operandi che evidentemente metteva a rischio gli abbonati -per meglio dire ex abbonati – Un sistema di protezione dati debole e attaccabile da hacker intenzionati a mettere in atto frodi informatiche, agendo sulle caselle di posta. Caselle di posta, uno dei bersagli preferiti dei pirati.

Sanzione light

L’autorità francese, conosciuta per il suo pugno di ferro, questa volta ci è andata leggera. CNIL ha voluto precisare che l’importo della sanzione inflitta è da considerarsi moderato, rispetto alle infrazioni riscontrate. Il Garante ha infatti tenuto conto della situazione finanziaria attuale – non idilliaca – dell’azienda, che nel 2020 aveva fatturato circa 5 miliardi di euro.

Cosa farà Free Mobile?

All’operatore telefonico sono stati concessi 2 mesi di tempo per decidere se prendere atto dei propri errori di gestione – e quindi pagare la sanzione – oppure impugnare la decisione del Garante e presentare ricorso al Consiglio di Stato.

Jaera team

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