Il ricorso al TAR
Il 14 novembre 2023, tre fiduciarie hanno fatto ricorso al Tar del Lazio con lo scopo di ottenere l’annullamento dei decreti ministeriali con cui il nuovo registro dei titolari effettivi ha preso vita. Di conseguenza, Across Fiduciaria, Galvani Fiduciaria e SFO Fiduciaria, hanno richiesto la sospensione, in via cautelare, dell’applicabilità delle norme che regolano il funzionamento del suddetto registro.
Fiduciarie contro il registro dei titolari effettivi: perché?
La principale ragione del ricorso è da individuarsi nel meccanismo di accesso ai dati del registro dei titolari effettivi che, anche per Assofiduciaria, potrebbe mettere in serio pericolo la tutela della riservatezza dei soggetti.
A tal proposito, con comunicato del 23 ottobre 2023, Assofiduciaria aveva già preso posizione circa l’esclusione dall’obbligo di registrazione dei titolari effettivi per le società fiduciarie, relativamente ai mandati fiduciari sottoscritti nell’ambito e per gli effetti della Legge 1966/39 e del DM Industria 16 gennaio 1995.
Oggetto del ricorso, quindi, è anche la questione relativa a quanto sia legittimo includere i mandati societari tra gli istituti giuridici affini al trust.
Assofiduciaria, nello stesso comunicato del 23 Ottobre, ha difatti riferito che:
“Il Registro dei trust può riguardare solo quelle ipotesi in cui un’attività determini il trasferimento dal fiduciante al fiduciario non della sola legittimazione all’esercizio dei poteri di amministrazione, ma della titolarità effettiva dei beni affidati in amministrazione”
Sul punto si sono soffermati anche gli amministratori delegati delle tre fiduciarie che hanno firmato il ricorso sostenendo che la differenza tra i due istituti sia ormai ben nota. Affermano, inoltre, che le società fiduciarie detengano dei requisiti organizzativi tali per cui riciclaggio e finanziamento del terrorismo siano fattispecie già efficacemente contrastate.
La scadenza dell’11 dicembre per la comunicazione dei dati al registro è fin troppo vicina per “stare soltanto a guardare”.
Anche altre fiduciarie si uniranno alla battaglia giudiziale?
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