Nel corso dei secoli abbiamo potuto vedere di quante cose sia capace l’uomo. Una di queste è la capacità di trasformare: ecco come il Fei ch’ien è diventato uno strumento per riciclare denaro.

La nascita del Fei ch’ien

Dobbiamo andare indietro nel tempo fino al 618 d.C. per trovare le origini del Fei Ch’ien. Ma che cos’è? Letteralmente tradotto come denaro volante, il Fei ch’ien è uno dei sistemi minori di trasferimento informale di denaro. Originariamente, però, era un metodo utilizzato per assicurare la riscossione dei tributi all’erario. I commercianti che esportavano dei beni, giunti a destinazione, dovevano registrare il pagamento all’erario ed ottenevano una ricevuta. Questa veniva poi presentata per permettere al commerciante di poter riavere quanto anticipato.

Una strana evoluzione

Da strumento per garantire i pagamenti all’erario, il meccanismo Fei Ch’ien è diventato un metodo per riciclare denaro. Come? Innanzitutto, creando un sistema basato su un valore comune: l’integrità. Il meccanismo prevede regole molto rigide, nonché la segretezza e l’onestà delle parti che collaborano. Il concetto di base è quello di riciclare il denaro di una organizzazione criminale che viene depositato presso un’agenzia di un altro paese rispetto a quello di origine dell’organizzazione stessa. Dopodiché, proprio come gli antichi commercianti cinesi, il depositante ottiene una ricevuta ( detta chit). Questa viene consegnata ad un ulteriore referente, che la presenta a nuove agenzie per ottenere il contante.

Il caso in Italia

Si capisce, pertanto, quanto sia importante la rete di persone all’interno di un sistema di riciclaggio così strutturato. E’ piuttosto recente un caso a Roma, riguardante dei trafficanti di droga che utilizzavano bar e attività per riciclare denaro che veniva poi inviato in Cina, all’interno di alcuni spalloni spediti via aereo o movimentandoli virtualmente attraverso proprio il sistema Fei Ch’ien. Erano coinvolte tre strutture criminali, di cui due dedite allo spaccio ed una al riciclaggio. Quest’ultima si occupava di recuperare il denaro proveniente dalla vendita di stupefacenti, depositato nei vari bar usati come agenzie. Tali somme venivano poi virtualmente trasferite all’estero da cui poi, tramite operazioni commerciali fittizie, avveniva l’operazione contraria per ripulire il denaro e chiudere il cerchio.

Scoraggiare i tentativi di riciclaggio: un’azione possibile?

E’ interessante vedere come, ogni giorno, diventino più elaborate le tecniche per riciclare denaro e quante figure vengano coinvolte in questi processi per rendere il tutto più efficace. Diventa essenziale comprendere se ci sia, o se ci sarà mai, un set di strumenti di prevenzione e monitoraggio che, insieme ad un efficace meccanismo sanzionatorio, possano effettivamente scoraggiare qualunque tipo di tentativo di riciclaggio.

 

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