CSAM tanti cari saluti, potremmo sintetizzare in questa frase lapidaria la decisione di Apple di ritirare il progetto annunciato tra agosto e settembre di sfruttare i database CSAM (Child Sexual Abuse Material) per eseguire una scansione delle foto archiviate su iCloud e verificare che il loro Hash Code non fosse nei database segnalati dalle organizzazioni per la protezione dei minori in particolare alla NCMEC (National Center for Missing and Exploited Children). Se ne era ampiamente discusso a settembre in questo articolo.

Il cliente ha sempre ragione?

Si sono sollevate da più parti voci isteriche a segnalare che questo approccio violava la privacy che non potevamo più fare le foto dei nostri pupi mentre giocano nella vasca con la paperella. Voci isteriche appunto. Che non comprendono come funziona una tecnologia semplice. Si genera un hash code (che non corrisponde alla foto) lo si confronta con un database pubblico. Se la foto risulta segnalata come CSAM si agisce. Nessuna violazione della privacy. Nessuna intromissione nella sfera privata. Niente di quello che molti hanno paventato.

Questo è il classico caso in cui il cliente ha tutto fuorché ragione. Apple ha perduto un’occasione per implementare una tecnologia che avrebbe non certo cambiato le cose in ambito di contrasto alla pedofilia, ma sicuramente avrebbe reso la vita un pelo più difficile ai mostri che di quel mondo fan parte. Occasione persa!

Tanti saluti ad Aristotele

Così affermava il vecchio saggio greco

È impossibile che la stessa cosa, ad un tempo, appartenga e non appartenga a una medesima cosa, secondo lo stesso rispetto

Applicando quello che viene comunemente definito come principio aristotelico di non contraddizione, avremmo dovuto osservare una levata di scudi anche contro Google. Come avevamo messo in evidenza a settembre, Big G applica la tecnologia CSAM da un po’ di tempo e ha già contribuito a bloccare parecchie schifezze. Ma quanto fatto da Google va bene e quanto Apple era intenzionata a fare no. La schizofrenia della nostra società che parla senza conoscere, che giudica senza informarsi e senza studiare ha colpito ancora.

Chi vince e chi perde

Perde sicuramente Apple che stranamente (?) non ha avuto il coraggio di puntare i piedi temendo di perdere qualche cliente. Ne esce ammaccata la sua reputazione di azienda che persegue politiche sociali importanti. Ricordiamo che Apple ha fatto molto per le condizioni dei lavoratori della Foxconn, per il riciclo dei materiali dei suoi dispositivi, per la causa dei neri in America e delle donne, si è opposta al governo federale quando dopo l’attentato di San Bernardino le veniva chiesto lo sblocco del cellulare del terrorista. Tutto molto bello, ma tutto orientato alla vendita. Come anche questa decisione.

Non vincono sicuramente le associazioni che hanno preteso che Apple rinunciasse al progetto, non vincono perché non hanno capito niente di cosa stava per succedere. Non hanno fatto del bene a se stesse. Non hanno protetto di sicuro la privacy. E sicuramente non hanno protetto i bambini vittime di abusi sessuali.

Vincono i pedofili? Abbastanza, nel senso che gli si rende più semplice la vita. Se io fossi un pedofilo adesso so per certo che le mie foto posso metterle su iCloud senza correre il rischio di essere sfamato. Good Job e CSAM tanti cari saluti!

Jaera team

Jaera team

Jaera S.r.l. si occupa di consulenza aziendale in ottica compliance e di nomina di specifiche funzioni aziendali, di consulenza in informatica e formazione.